Sabato, 05 Ottobre 2024 | raimondi's blog |
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Tutto ciò da la possibilità al turista enogastronomico in visita in Oltrepò di poter scegliere diverse opzioni, il cui minimo comun denominatore è la sicura qualità, sia per gli occhi che per il palato. L’Italia del Gusto, approfittando di una giornata con bel tempo e della libertà negli spostamenti in questo difficile periodo, è tornata in Oltrepò, fermandosi in due posti che raccontano il territorio nei piatti e nei calici: parliamo della Trattoria Vecchia Valle di Lucia e Tino in Val Schizzola (nel comune di Borgo Priolo, scoperta e comunicata da tempo) e della Cantina Defillippi-I Gessi a Oliva Gessi. Vecchia Valle si è confermata osteria del gusto locale in un contesto familiare e conviviale, una fucina di sapori netti e autentici, riconoscibili facilmente nei ravioli al brasato,nelle pappardelle al ragù di cinghiale o in antipasti come il cotechino con la polenta fumante per esempio. E poi i vini, cosi diversi e cosi rappresentativi del terroir locale: impossibile non citare gli Spumanti Metodo Classico di Pinot Nera, il Riesling Renano, la Bonarda, il Buttafuoco e il Pinot Nero fermo. Esattamente sugli Spumanti Metodo Classico e sul Riesling Renano si è concentrata questa volta l’attenzione dell’Italia del Gusto, che dopo un lauto pranzo tipico da Vecchia Valle ha visitato la Cantina Defilippi-I Gessi presso Oliva Gessi. Questa località gode di un panorama magnifico, nelle verdeggianti colline tra Casteggio e Montalto Pavese , dove tra i terreni calcareo-argillosi si posso trovare i gessi, fattore fondamentale nei Riesling. La Cantina Defilippi coniuga perfettamente tradizione e innovazione; è giunta oggi alla quarta generazione coi due fratelli Federico e Alessandro, ma è nata nel 1907! Viene seguito ogni aspetto della produzione del vino, sin dalla vigna, in modo che il territorio sia assolutamente percepibile nnon solo nel Riesling, ma anche in ottimi Pinot Nero fermi e Spumanti, nella Croatina Vendemmia Tardiva,una vera chicca, in quella frizzante e nel Pinot Grigio. L’accoglienza da Defilippi è un fattore vincente per il turista enogastronomico: hanno infatti un piccolo e curato agriturismo a Corvino San Quirico, nelle colline vicino alla cantina di produzione di Oliva Gessi ed un punto vendita alla Cascina Americana a Lungavilla. Il piacere per gli occhi e il palato è assicurato recandosi in due belle realtà delle colline pavesi come la Trattoria Vecchia Valle e la Cantina Defilippi! |
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Una realtà gastronomica dove si respira nettamente la Calabria, in tutte le sue eccellenti e gustose sfumature, che col tempo come azienda familiare da commerciale è diventata azienda artigianale a tutti gli effetti, iniziando un percorso di lavorazione e conservazione dei prodotti in maniera naturale. L’Italia del Gusto ha avuto il piacere di conoscere alcuni dei grandi prodotti di Scalzo da Sbunda, localino del gusto made in Calabria al 100% situato vicino al centro di Milano. La clientela da Scalzo si può divertire a scegliere tra una vasta gamma di prelibati articoli: si possono infatti trovare confetture, come quella di castagne o di amarene soleggiate, creme da tavola come quella ai carciofi, marmellate tipiche come quella alle arance o quella al cedro, prodotti essicati e sottoli, specialità come i Calabrotti al tonno e sughi pronti come quello alla Nduja o quello ai broccoli neri. Un capitolo a parte lo merita senza dubbio il Peperoncino, ingrediente importante e molto diversificato dall’Azienda Scalzo, che lo propone sia come condimento, che come crema (come quella di Habanero o quella ai funghi e peperoncino)che come sugo o specialità (come quello ripieno alla Nduja o ripieno di acciughe e capperi), sino alle confetture e al prodotto essicato. |
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significa solo una cosa: profitti a tutti i costi – così Laura Panizutti, Consulente Finanziario di Conegliano, da anni partner d'informazione delle iniziative di Borghi d'Europa, inizia il suo intervento - In realtà- continua Panizutti-, vi è anche molto altro. Nel corso del progetto L'Europa delle Scienze e della Cultura parleremo di finanza sostenibile, una realtà che fino a poco più di un decennio fa era sconosciuta o quasi, ma che ormai è una realtà nota e consolidata. Un approccio capace di cambiare di migliorare il mondo, spostando le risorse verso le attività responsabili nei confronti del Pianeta e delle persone. In un’ottica di lungo periodo (non esistono scorciatoie e denaro facile) la finanza sostenibile deve porsi l'obiettivo di creare valore indirizzando i capitali verso attività che non solo generino plusvalenze, ma siano al contempo utili alla società e non siano a carico del sistema ambientale, così da promuovere uno sviluppo autenticamente sostenibile sotto il profilo economico, sociale ed ecologico. Oggi, più’ di ieri, per lo stesso risparmiatore, avere la possibilità’ di finanziare iniziative sociali garantendosi un’attenta selezione dell’investimento, è qualcosa di importante che lo rende moralmente responsabile e attento al risvolto sociale che possono avere le stesse sue azioni. Quando gli garantiamo un’attenta selezione degli investimenti, intendiamo l’inserimento in un portafoglio, di titoli rappresentativi di aziende con precisi requisiti, tra i quali il rispetto dei diritti umani, dell’ambiente, l’assenza di coinvolgimento nei giochi d’azzardo, la produzione di armi, materiale pornografico ecc ecc. Certo ad un’analisi finanziaria si affianca anche un’analisi etica dell’investimento e questo potrebbe costare di più! In realtà’ non è proprio cosi’: la presenza di criteri di selezione etici non incrementano i costi diretti per gli investitori, anzi in molti casi queste spese vengono ridotte in modo significativo. Credo davvero si debba superare, anche nell’ambito finanziario (per molti “ arido&rdquo, la logica della massimizzazione del profitto, ponendo invece più attenzione ai valori. Infatti, come si legge in Lifegate20, (una società benefit, considerata il punto di riferimento della sostenibilità, che conta su una community di oltre 5 milioni di persone interessate e appassionate ai temi legati alla sostenibilità. “...con la crescita dell’interesse per la finanza sostenibile, e del volume di asset gestiti, si moltiplicano anche i prodotti finanziari sul mercato. Tutti, però, si possono ricondurre a un fil rouge ben preciso: integrano l’ Oggi, più’ di ieri, per lo stesso risparmiatore, avere la possibilità’ di finanziare iniziative sociali moralmente responsabile e attento al risvolto sociale che possono avere le stesse sue azioni. Quando gli garantiamo un’attenta selezione degli investimenti, intendiamo l’inserimento in un portafoglio, di titoli rappresentativi di aziende con precisi requisiti, tra i quali il rispetto dei diritti umani, dell’ambiente, l’assenza di coinvolgimento nei giochi d’azzardo, la produzione di armi, materiale pornografico ecc ecc. Certo ad un’analisi finanziaria si affianca anche un’analisi etica dell’investimento e questo potrebbe costare di più! In realtà’ non è proprio cosi’: la presenza di criteri di selezione etici non incrementano i costi diretti per gli investitori, anzi in molti casi queste spese vengono ridotte in modo significativo. Credo davvero si debba superare, anche nell’ambito finanziario (per molti “ arido&rdquo, la logica della massimizzazione del profitto, ponendo invece più attenzione ai valori. Infatti, come si legge in Lifegate20, (una società benefit, considerata il punto di riferimento della sostenibilità, che conta su una community di oltre 5 milioni di persone interessate e appassionate ai temi legati alla sostenibilità. “...con la crescita dell’interesse per la finanza sostenibile, e del volume di asset gestiti, si moltiplicano anche i prodotti finanziari sul mercato. Tutti, però, si possono ricondurre a un fil rouge ben preciso: integrano l’analisi dei dati finanziari con quella dei fattori ambientali, sociali e di buon governo (in gergo ESG, dall’inglese environment, society e governance). Ambiente significa valutare le scelte legate all’energia, l’impegno contro il cambiamento climatico e l’uso (ponderato o meno) delle risorse naturali. Sul versante della società entrano in gioco le condizioni di lavoro dei dipendenti e i rapporti con la comunità locale e il territorio. Un’azienda che ha una buona governance, è trasparente ed equa in tutte le sue scelte, dalle retribuzioni ai legami con la politica.” Abituati come siamo a parlare o sentir parlare di beneficenza o filantropia, forse non ci siamo accorti che si è fatta strada una nuova realtà: quella dell'impact investing.“ Si tratta osserva Laura Panizutti-, di qualcosa di molto diverso dalla filantropia: non donazioni a fondo perduto ma investimenti veri e propri, che in futuro dovranno portare un guadagno con tassi che possono essere inferiori o superiori a quelli di mercato. Tutto questo ottenendo un impatto positivo sul Pianeta e sulla società. A partire da novembre 2016, il primo fondo a impatto ha fatto il suo ingresso anche alla Borsa italiana.” La sfida non è certamente semplice, ma i dati sono incoraggianti. Uno studio del GIIN (Global Impact Investing Network) ha interpellato 209 investitori attivi nell’impact investing, scoprendo che nel 98 per cento dei casi gli investimenti hanno raggiunto o superato le aspettative in termini di impatto sociale e ambientale. Il 91 per cento degli intervistati dice lo stesso per quanto riguarda le performance finanziarie. “Quando si parla di etica e sostenibilità – continua Laura Panzirutti - bisogna scontrarsi con alcuni pregiudizi che sembrano davvero duri a morire. Il più radicato è senza dubbio quello per cui fare il bene del Pianeta sia un sacrificio. Nulla di più sbagliato, nemmeno nel mondo della finanza e sono i dati a dimostrarlo. Analizzando oltre 2 mila studi accademici condotti dagli anni Settanta in poi, si è visto che il 90 per cento delle ricerche riscontra una relazione “non negativa” tra l’attenzione ai criteri Esg e le performance finanziarie di un’impresa; anzi, nella maggior parte dei casi le aziende più responsabili sono anche quelle più solide nel lungo periodo. Ma quali sono i volumi della finanza sostenibile? Ci dà una risposta la stessa Eurosif, che ogni anno pubblica un approfondito studio sugli investimenti sostenibili in Europa. “Dall’ultima edizione, pubblicata a novembre 2016, si scopre che nel nostro Continente il mercato degli investimenti sostenibili e responsabili ha fatto un balzo in avanti del 25 per cento tra il 2013 e il 2015. La finanza sostenibile non è più solo materia per banche e assicurazioni, se è vero che gli investitori retail (vale a dire le persone fisiche) sono sempre più protagonisti, passando dal 3,40 per cento al 22 per cento degli asset gestiti”. Gli investimenti basati sul rispetto di norme e standard internazionali sono i secondi della lista con più di 5 mila miliardi di euro, seguiti dall’engagement (cresciuto del 30 per cento in due anni) e dall’integrazione delle istanze ESG (oltre 2.600 miliardi di euro). A chiudere la lista, delle più stimolanti offerte. Accanto a questi eventi speciali, rimane gli approcci più innovativi e complessi: best in class (493 miliardi), investimenti tematici (145 miliardi) e impact investing, con più di 98 miliardi di euro. Degli investimenti a impatto, però, stupisce la rapidissima crescita: solo nel 2011 erano fermi a 8,75 miliardi di euro e nel 2013 a 20 miliardi. Ciò significa che in soli due anni sono cresciuti del 385 per cento.” (fonte: Lifegate20). |
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primaria in ambito aziendale: originariamente essa era semplicemente associata all’ottimizzazione energetica dei soli processi produttivi, mentre oggi questo orizzonte si è molto esteso, interessando non solo la specifica attività produttiva, ma anche le persone, l’ambiente e più in generale il territorio in cui tale attività si svolge. Qualità ed efficienza degli ambienti di lavoro, luce e benessere, in relazione anche ai cicli circadiani, autoproduzione e fonti rinnovabili sono divenuti centrali nei processi certificativi volontari attraverso cui le imprese vogliono muoversi o vengono misurate. Per aiutare le aziende nelle valutazioni sulla sostenibilità del proprio business, Repower mette a disposizione l’ASE (Analisi di Sostenibilità Energetica): un’indagine a 360°, dalla provenienza delle forniture energetiche, alle modalità di ottimizzazione dei consumi, procedure di prevenzione e sicurezza dei quadri elettrici, illuminazione, interventi impiantistici e mobilità elettrica. In base alle risposte fornite, se l’indice (o punteggio) ottenuto è pari ad almeno 3 punti (su un totale di 5), all’azienda viene rilasciato un attestato di eccellenza. Il vantaggio è quello di scoprire in modo molto semplice quanto è sostenibile la propria impresa in un’ottica di attenzione al futuro, ma anche ricevere una certificazione d’eccellenza da comunicare all’esterno, con tutti i benefici che una simile strategia porta con sé a livello di immagine. Dopo questa analisi, Repower mette a disposizione delle aziende una serie di servizi innovativi quali: • Termografia ad Infrarossi, con la quale viene analizzata in maniera oggettiva lo stato di salute dei quadri elettrici. • Sistemi di Monitoraggio in tempo reale dei consumi, tramite strumenti hardware e software dedicati. • Interventi di miglioramento degli impianti di illuminazione tramite relamping con tecnologia a led. • Sistemi di monitoraggio e valutazione sull’efficienza della flotta aziendale e analisi delle opzioni di miglioramento, compreso inserimento di veicoli a motorizzazione elettrica. Tutti questi interventi, e altri non nel presente elenco, sono presentati alle aziende italiane tramite una rete di professionisti che copre tutto il territorio nazionale Giampaolo Mazza Consulente per l’energia https://fai.informazione.it/DC573446-66CE-4284-99B6-512039EC3868/La-sostenibilita-energetica-le-soluzioni-di-Repower https://europadellescienzecultura.blogspot.com/2020/10/la-sostenibilita-energetica-le.html https://lavocedeicantoni.blogspot.com/2020/10/la-sostenibilita-energetica-le.html https://www.blog-news.it/post/la-sostenibilita-energetica-le-soluzioni-di-repower https://www.nellanotizia.net/upform_mod.php?id=94924&pag= https://www.joyfreepress.com/wp-admin/post.php?post=322941&action=edit https://www.article-marketing.it/invioarticoli/ |
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1 voto Commenta 03/10/2020 – 19:03 La presentazione del progetto 2020/ 2021 ‘L’Europa delle scienze e della cultura’ si è tenuta nelle giornate che Borghi d’Europa ha organizzato in occasione di ESOF2020 a Trieste e Cormons. Un incontro a convivio presso la Locanda Orologio a Brazzano, degna cornice di un programma che prevede il definitivo completamento dei 10 Percorsi Internazionali presentati nella sede del Parlamento Europeo di Milano nell’aprile del 2029. Nel mentre l’equipe di cucina dell’Orologio esprimeva il massimo in termini di creatività e fantasia, i vini dell’azienda agricola Marinig di Prepotto, dell’azienda agricola Blazic di Cormons e dell’azienda agricola Korsic di San Floriano del Collio, hanno accompagnato il menù della serata. “L’eleganza del locale, il cibo, i vini ed il sorriso del personale fanno della Locanda Orologio un luogo rilassante e piacevole dove poter soggiornare e pranzare. La Locanda Orologio rivisita i prodotti della tradizione unendoli a quelli del territorio. Otto camere, finemente arredate, permettono di trascorrere brevi o lunghi periodi immersi nel fascino del Collio Friulano, famoso per il buon vino e per la sua cucina. L’angolo della bottega, permette di acquistare vini dei produttori locali, così da potersi portare a casa un piccolo ricordo del Friuli.” La storia L’Unione Europea dichiarò il 2018 Anno europeo del Patrimonio Culturale, chiamando gli Stati Membri a realizzare attività ed iniziative volte a valorizzare il patrimonio e a rafforzare il senso di appartenenza dei cittadini. Borghi d’Europa partecipò all’Anno Europeo del Patrimonio Culturale sviluppando una iniziativa di informazione che individuava ben 40 borghi e 40 beni culturali poco conosciuti. Il viaggio si concluse con un dossier di oltre 2000 servizi informativi multimediali. Nell’aprile del 2019, Borghi d’Europa presentava a Milano, nella sede del Parlamento Europeo,la naturale prosecuzione del progetto : la creazione di dieci Percorsi Internazionali sui temi ‘unificanti’ del dossier. A distanza di circa un anno e mezzo dalla sua conclusioone, il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo ha ritenuto necessario valutare quale sia stato l’effetto di questa iniziativa, stipulando un accordo di ricerca con la Fondazione Scuola Beni e Attività culturali.Lo studio affidato all’Associazione per l’Economia della Cultura, ha la finalità di offrire un repertorio sostematico di evidenze sull’impatto promosso dalle attività che hanno ricevuto il marchio dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale. Fra le 60 realtà coinvolte nella ricerca, vi è anche Borghi d’Europa. Contemporanemente Borghi d’Europa sviluppa i Percorsi Internazionali nell’ambito del progetto ‘L’Europa delle Scienze e della Cultura’, Patrocinato dalla IAI (Iniziativa Adriatico Jonica,Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica) e di ESOF2020 Euroscience Open Forum,Trieste Città Europea della Scienza, nel biennio 2020-2021. Borghi d’Europa ha deciso dunque di inserire i 40 borghi dell’Anno del Patrimonio Culturale Europeo, nel percorso d’informazione de L’Europa delle Scienze e della Cultura. EUROSOSTENIBILITA’ Borghi d’Europa ha realizzato a Trieste e Cormons, due incontri in occasione di ESOF2020, sul tema della sostenibilità nella filiera agroalimentare. Nel corso dell’incontro tenutosi al Porto Vecchio di Trieste, nel Quartier Generale di ESOF2020, il prof. Fantoni,Champion dell’iniziativa, ha affermato che “…una straordinaria eredità di ESOF2020 per Trieste è creare un istituto sulla sostenibilità basato anche sulle idee ascoltate in questi giorni in grado di valorizzare le competenze scientifiche e tecnologiche del territorio, di Trieste Città Europea della Scienza.” La proposta è stata ribadita nel corso della conferenza stampa di chiusura, alla presenza del Presidente del Consiglio. Borghi d’Europa ha deciso di far propria questa idea, dando vita immediatamente ad EUROSOSTENIBILITA’, Iniziativa internazionale di informazione e comunicazione sulla sostenibilità. “ Esprimiamo una continuità concreta del progetto ‘L’Europa delle Scienze e della Cultura’ sul terreno più congeniale a Borghi d’Europa, che è e rimane soprattutto una rete di informazione”. L’iniziativa verrà presentata in diverse situazioni : a Trieste, in Calabria ( le Terre del Sud nel progetto L’Europa delle scienze e della cultura) e a Roma. I primi obiettivi : la costruzione di Rete100 (grazie alla collaborazione con la rete Azzurro Blog), la realizzazione di incontri nei Territori del progetto, sul tema della sostenibilità nella filieraagroalimentare e il rilancio di Milano,Vetrina del Gusto. |
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ESOF2020, EuroScience Open Forum è la più rilevante manifestazione europea focalizzata sul dibattito tra scienza, tecnologia, società e politica. Creato nel 2004 dall’associazione no-profit EuroScience, il forum ogni due anni offre un’opportunità unica di interazione e dibattito tra scienziati, innovatori, politici, imprenditori, operatori della comunicazione e cittadini. Trieste è stata nominata Città Europea della Scienza 2020 e ospiterà la nona edizione di ESOF.- EuroScience Open Forum - ESOF2020 Trieste, che si svolgerà dal 2 al 6 settembre con una missione rinnovata. Se prima della pandemia l’evento rappresentava uno dei principali spazi di confronto multidisciplinare a livello europeo sui cambiamenti della scienza e della tecnologia e sul loro ruolo nella società, gli ultimi mesi di ansie e incertezze generalizzate hanno aggiunto motivazioni forse ancora più profonde. “Nel Porto Vecchio di Trieste ci saranno necessariamente meno relatori fisicamente presenti, molti si collegheranno da remoto”, afferma Stefano Fantoni, Champion dell’iniziativa, “ma più delle difficoltà organizzative ha prevalso l’urgenza del confronto di fronte a tutto quello che è successo negli ultimi mesi. Mai come in questo momento la comunità scientifica globale”, continua Fantoni, “deve dimostrare di essere all’altezza delle sfide che ci aspettano, a partire dalla ricerca di nuove modalità per continuare a far circolare le idee. La pandemia ha svelato in modo eclatante anche la rilevanza di una condotta etica solida nella diffusione dei risultati della ricerca e quanto lavoro vada fatto per migliorare il dialogo fra scienza e politica, fra esperti e media. ESOF è un evento pensato fin dalle sue origini proprio per favorire questo tipo di confronti”. “Tenere ESOF2020 subito dopo la riapertura dell’Europa post-Covid è essenziale per discutere tempestivamente del ruolo della ricerca scientifica, dell’expertise e della comunicazione in questo contesto che non ha precedenti” afferma Michael Matlosz, Presidente di EuroScience. “Il nuovo format ibrido adottato per l’evento offre l’opportunità a tutti i professionisti della scienza e ai diversi stakeholder di partecipare attivamente al dibattito, di persona o virtualmente.” Ma l'incontro di Milano è servito anche a presentare il programma 2021 del progetto IAI (Iniziativa adriatico jonica, Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico-jonica, che ha origine il 19 - 20 maggio 2000 con la firma ad Ancona, da parte dei Ministri degli Affari Esteri di 6 Paesi rivieraschi (Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Grecia, Italia, Slovenia), della “Dichiarazione di Ancona” sulla cooperazione regionale quale strumento di promozione della stabilità economica e politica e del processo di integrazione europea. Ai 6 membri originari si sono aggiunti l’Unione di Serbia-Montenegro nel 2002 (in seguito alla scissione del 2006, sia la Serbia sia il Montenegro hanno mantenuto la membership nell’Iniziativa) e la Macedonia del Nord nel 2018, la cui adesione è stata promossa dall’Italia nel corso del suo anno di presidenza dell’Iniziativa. Ad oggi la IAI conta 10 membri, la Repubblica di San Marino è entrata a far parte dell’Iniziativa nel 2019 durante la Presidenza montenegrina. I settori di attività IAI sono gli stessi su cui insiste la Strategia dell’Unione Europea per la Regione Adriatico-Ionica (EUSAIR), una delle quattro strategia macro-regionali lanciate dall’Unione Europea nel 2014 (insieme alle strategie per la regione alpina, per la regione danubiana e per la regione baltica) e strutturata attorno a quattro pilastri: crescita blu; connettività; sostenibilità ambientale e qualità dell’ambiente; turismo sostenibile. Nell’ambito del proprio Progetto “Progetto L'Europa delle Scienze e della Cultura”, Borghi d’Europa ha così organizzato la propria partecipazione a questi importanti eventi internazionali: 28 Agosto presso l’ Enoteca di Cormons : incontro sui temi: “Sostenibilità e Ricerca scientifica nella filiera agroalimentare” e 27 Ago a Trieste, presso Headquarters Esof2020sulle tematiche: “Sostenibilità e Ricerca scientifica nelle attività produttive”, in cui si affronteranno specificamente i temi riguardanti la sostenibilità nell’ambito finanziario, energetico e dell’acquacultura. |
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ESOF (EuroScience Open Forum) è un marchio di EuroScience, Your Voice on Research in Europe, Associazione non-profit tra ricercatori. L’ESOF si tiene ogni 2 anni: Trieste segue Stoccolma (2004), Monaco di Baviera (2006), Barcellona (200, Torino (2010), Dublino (2012), Copenhagen (2014), Manchester (2016) e Tolosa (201. La rete internazionale Borghi d'Europa, nel quadro del progetto L'Europa delle scienze e della cultura, patrocinato da ESOF2020 e dalla IAI (Iniziativa Adriatico Jonica,Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella Regione Adriatico Jonica), propone un percorso informativo sui temi della sostenibilità nella filiera agroalimentare. Inizia in questi giorni un viaggio d'informazione articolato in dieci settimane, che farà tappa in diverse Regioni italiane e Paesi Europei, per incontrare il mondo della comunicazione e far conoscere gli obiettivi e le iniziative di ESOF2020. “ I temi della sostenibilità - osserva Renzo Lupatin,presidente di Borghi d'Europa-, non vengono affrontati con i paroloni o le disquisizioni filosofiche, ma 'intervistando' le aziende che praticano la sostenibilità quotidianamente.E' così che abbiamo incontrato l'azienda agricola RoncSoreli di Prepotto,Terra dello Schioppettino.” Flavio Shiratti : “Secondo l’accezione più classica della definizione, consideriamo il vigneto un ecosistema integrato con l’ambiente circostante. Pertanto dedichiamo risorse e attenzioni affinchè sia in grado di mantenere, anche in futuro, i processi ecologici che avvengono al suo interno. Il tutto per poter garantire, anche alle prossime generazioni, la possibilità di beneficiare del potenziale enologico del sito.” Viene posta, quindi,grande attenzione al terreno, alla sua fertilità naturale, rinnovata annualmente con concimazioni organiche. Vengono conservate le preziose aree boscate che incorniciano l’azienda fornendo rifugio ad insetti e animali. Viene applicata la difesa integrata nella lotta ai parassiti della vite. L'azienda interviene solamente secondo calendari dettati dalle condizioni climatiche, affinchè non avvenga lo sviluppo dei patogeni. “Tutto questo- continua Schiratti-, richiede un grande sforzo che facciamo ben volentieri, per offrire un prodotto naturale che sia la massima espressione del nostro territorio.” Sono stati questi principi che hanno spinto l'Azienda ad andare anche oltre. Nel 2016 si è infatti concluso il percorso di conversione al biologico di una parte dei vigneti e RoncSoreli ha quindi ottenuto, per gli stessi, la certificazione di operatore biologico.. |
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del progetto 'L'Europa delle Scienze e della Cultura' (Patrocinato dalla IAI,Iniziativa Adriatico Jonica e da ESOF2020 ,Trieste Città europea della Scienza), a Milano,Vetrina del Gusto. 30 settimane che comprendono eventi internazionali (fra i quali spicca la conferenza stampa di presentazione di ESOF2020 e di Expo Dubai 2020) , gli incontri con gli Enti Nazionali del Turismo e le rappresentanze consolari di Croazia,Slovenia,Albania e Macedonia del Nord (Paesi che aderiscono alla IAI) ; la presentazione dei percorsi del buon e bello vivere nelle Terre del Sud ( Abruzzo, Molise,Puglia,Basilicata e Calabria), in locali e contesti di Milano ; lo sviluppo dei progetti in Lombardia ( Valtellina, Terra di confine e OltrePo Pavese), in Emilia Romagna, in Friuli Venezia Giulia e nelle Marche ; l'individuazione dei luoghi e delle 'soste' dei 10 Percorsi Internazionali, presentati nel 2019 presso l'Ufficio di Rappresentanza del Parlamento Europeo. “ Un programma intenso, che reinventa Milano come crocevia dei progetti e delle iniziative di un'altra Europa e di un'altra Italia, autentica capitale dell'informazione, attenta ai valori e ai principi della sostenibilità, fuori dalle logiche di regime e finalmente orientata ad ascoltare le esperienze vive della comunità civile “. Le parole di Renzo Lupatin, presidente di Borghi d'Europa, descrivono con una mirabile sintesi, l'impegno della rete. |
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nel 1991: perché anche i sogni si tramandano di padre in figlio. Così oggi a Colli di Poianis ogni filo d'erba ha di nuovo il nome di un tempo..... Così, rileggendo gli appunti di 'Vini di Gente di Terra', il pensiero è volato ad una bellissima espressione di Luigi Veronelli, Camminare la Terra. “Chi cammina la terra sa che l’importante non è arrivare, ma procedere, passo dopo passo. Camminare la terra è esprimere il nostro vivere in continuo movimento. Talvolta occorre fermarsi per riposare o per pensare e per gioire o per piangere, e alla fine ricominciare a camminare. Fermarsi anche per ricordare e rivivere la strada percorsa.” Luigi Veronelli amava lo schioppettino. E' storia. Ed è storia l'impegno che i giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno dedicato al percorso internazionale Eurovinum,il Paesaggio della vite e del vino, presentato nella sede del Parlamento Europeo di Milano nell'aprile del 2018,Anno Europeo del Patrimonio Culturale. Colli di Poianis è stata scelta per una testimonianza che è autentica cultura. “ Non ci basta recuperare i vitigni autoctoni, ci piace salvaguardare e proteggere il territorio mantenendo la sua originale e storica configurazione,la vitale convivenza di declivi,sentieri e vitigni che nel tempo hanno creato micro equilibri vitali generando e custodendo la biodiversità. L'anima di questi appezzamenti è rinchiusa nei loro vini. Territorio e memoria,li custodiamo insieme, sotto vetro!” La cantina – osserva Gabriele-, è il luogo della riscoperta e della conservazione delle più antiche pratiche enologiche tramandate dal padre Paolino. La parola chiave è rispetto. Rispetto del vino, del lento scandire del tempo e delle stagioni,delle loro condizioni climatiche, rispetto delle fasi lunari. La cantina è il luogo dove le più moderne tecnologie accompagnano i saperi della tradizione. Senza violenze, senza interrompere il filo dei valori tramandati di padre in figlio. Ecco i monovitigni autoctoni : Malvasia,Ribolla Gialla,Friulano,Schioppettino di Prepotto e Refosco dal Peduncolo Rosso. E poi , i monovitigni internazionali bianchi di questo lembo del Friuli. Chardonnay, Sauvignon. Accanto ad essi, vini rossi sinceri, Merlot,Cabernet Franc, “ … che parlano di una terra densa di contrasti dove la ruvidezza del fuori si sposa con la grande generosità dentro'. Colli di Poianis è una delle aziende che ha contribuito al rinascimento dello schioppettino : nel 1982 ha vinto infatti il Risit d'Aur per aver realizzato uno dei primi nuovi vigneti dello Schioppettino. L'intuizione geniale di Gianola e Benito Nonino di istituire un Premio da assegnare annualmente al vignaiolo che si fosse distinto per aver posto a dimora l’impianto di uno dei vitigni autoctoni 'fantasma', aveva avuto anche la paternità di Luigi Veronelli. Il suo Camminare la Terra ben si addice a Colli di Poianis. Evviva ! |