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.:Titolo: se...
26/04/09 11:32

se vi eravate innamorati dei precedenti Lock & Stock e The Snatch non perdete RocknRolla


Buck

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.:Titolo: NOTIZIANDO...
28/03/09 12:36

In un comunicato Billy Corgan ha dichiarato che Jimmy Chamberlain ha lasciato gli Smashing Pumpkins, ignote le motivazioni. Corgan ha comunque aggiunto che, nonostante sia rimasto l'unico della line-up originale, la band tornerà in studio prossimamente.

Tour mondiale in vista per i Guns N' Roses, che nel frattempo hanno ingaggiato il chitarrista Dj Ashba.

Nuovo super-gruppo: i Chickenfoot, ovvero Sammy Hagar (voce) e Michael Anthony (basso), entrambi ex Van Halen, Chad Smith (batteria) dei Red Hot Chili Peppers e Joe Satriani (chitarra). L'omonimo disco di debutto è previsto per il 5 giugno.

Iggy Pop tornerà il 18 maggio con un nuovo album, Prèliminaires , che, pare, avrà influenze jazz-soul ma anche inserti di letteratura francese!

Nuovo album a settembre per i Kiss. Il lavoro sarà prodotto dal chitarrista Paul Stanley e, secondo Gene Simmons, non seguirà il trend attuale, ma suonerà come un disco rock anni '70.

Il 4 aprile a Cleveland si svolgerà la cerimonia della Rock and Roll Hall of Fame, nella quale saranno introdotti i Metallica che, per l'occasione, si riuniranno all'ex bassista Jason Newsted per un paio di canzoni, come riferito da Kirk Hammett. La band sarà introdotta da Flea dei Red Hot Chili Peppers.

Bez

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.:Titolo: PERSEPOLIS - 2007
23/03/09 13:14

PERSEPOLIS


Regia: Marjane Satrapi, Vincent Paronnaud
Anno: 2007
Genere: animazione




TRAMA:

Teheran, 1978. Marjane è un'allegra ed energica bambina iraniana di otto anni nata durante il regime dittatoriale dello Scià. La sua famiglia, come del resto molte altre, auspica un cambiamento politico, che si avvera in seguito alle numerose rivolte contro lo Scià stesso.
Con l'avvento del nuovo regime islamico, che impone il velo alle donne, Marjane diventerà ben presto rivoluzionaria, sperimentando le sue prime forme di protesta.
In seguito ai bombardamenti iracheni i genitori decidono di mandarla a Vienna. Nella capitale austriaca Marjane vivrà le sue prime relazioni con ragazzi di una cultura diversa e le prime storie d'amore, ma anche la solitudine, l'esilio e un forte senso di diversità.
Tornata a Teheran l'ormai adulta Marjane rimetterà assieme la sua vita, decisa a non assistere inerme al passare degli eventi.

RIFLESSIONI:

Persepolis è tratto dall'omonimo fumetto autobiografico di Marjane Satrapi, pubblicato in Francia nel 2000 (il primo dei quattro volumi). Nonostante i temi trattati, questo film si distingue anche per una buona dose di ironia tipicamente adolescenziale e di situazioni quasi comiche, cosa che rende il tutto meno pesante e più godibile (anche se ciò non vuol assolutamente dire che il messaggio giunga alleggerito, anzi).
I disegni sono semplici (ma di grande impatto) e il bianco e nero è deciso, marcato, mentre il colore fa il suo ingresso in poche e brevi scene. Il doppiaggio italiano si avvale, tra gli altri, di Paola Cortellesi e Sergio Castellitto.
Per il resto parla il Premio della Giuria al Festival di Cannes 2007, con tanto di standing ovation di 15 minuti e la Satrapi che a fatica tratteneva le lacrime.

Fatevi un favore e guardatelo, non ve ne pentirete.

Voto: 8

Bez

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.:Titolo: FAITH NO MORE?!
09/03/09 16:19

Dopo mesi di insistenti voci, il 26 febbraio 2009 è stata ufficializzata la reunion dei Faith No More. La notizia è stata data direttamente dal bassista Bill Gould:



"I Faith No More sono sempre stati una sorta di bestia unica; - metà cane, metà gatto - la musica quasi schizofrenica come le personalità dei membri della band. Quando funzionava, funzionava alla grande, anche se la chimica era spesso volubile.
Durante i 17 anni di esistenza, le energie fisiche e mentali richieste per mantenere questa creatura sono state considerevoli ed inflessibili. Tuttavia sempre abbastanza amichevoli e quando ci siamo sciolti, abbiamo seguito percorsi totalmente diversi. Durante i 10 anni passati da quando abbiamo deciso di scioglierci, abbiamo spesso ricevuto richieste da parte di fans e promoters. Nonostante questo però, non siamo mai riusciti a rimanere regolarmente in contatto ed ancora meno abbiamo avuto la possibilità di discutere l'eventualità di riunirci.
Quello che è cambiato è che quest'anno, per la prima volta, abbiamo tutti deciso di sederci e parlarne. Ed abbiamo scoperto che il tempo trascorso ci ha offerto la possibilità di guardarci indietro ripensando ai nostri anni insieme in maniera più chiara, e ci siamo resi conto che con tutto quel duro lavoro, la musica suona ancora ottima e stiamo iniziando ad apprezzare il fatto che possiamo aver fatto qualcosa di giusto. Nel frattempo, ci siamo ritrovati in un periodo senza obblighi da parte di case discografiche, ancora giovani e forti abbastanza da offire un set che spacca, entusiasti non solo di rivisitare il passato ma possibilmente di aggiungere qualcosa al presente. E così, con tutto questo, abbiamo deciso di trattenere il respiro, saltare e... TORNARE, DIO CE NE SCAMPI, NELLA GABBIA DI MATTI!!!
Possiamo solo sperare che l'esperienza di tornare a suonare insieme potrà dare risultati imprevedibili abbastanza da mantenere viva l'immagine dei Faith No More.
Non sappiamo dove finirà questa esperienza o cosa porterà... lo vedremo in futuro. Ma siamo qui per scoprirlo!"


La line-up sarà la stessa che ha inciso l'ultimo Album Of The Year (1997), ovvero Mike Patton (voce), Jon Hudson (chitarra), Bill Gould (basso), Roddy Bottum (tastiere) e Mike Bordin (batteria).

Bez

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.:Titolo: OVOSODO di P. Virzì
02/03/09 13:25

OVOSODO



Regia: Paolo Virzì
Anno: 1997
Genere: commedia

TRAMA:

1974, Piero (Edoardo Gabbriellini) nasce a Livorno nel quartiere Ovosodo. Orfano di madre, il giovane si ritrova catapultato nel mondo degli adulti senza poter contare sulla famiglia (il padre ex portuale che entra ed esce di galera, la matrigna sempre scocciata, il fratello ritardato), trovando tuttavia delle figure di riferimento prima nella professoressa Giovanna (Nicoletta Braschi) e successivamente nel ribelle Tommaso (Marco Cocci, cantante dei Malfunk), irrequieto figlio di un ricco industriale. Piero scoprirà anche l'amore prima con Lisa (Regina Orioli), cugina di Tommaso, poi con Susy (Claudia Pandolfi), sua vicina di casa da una vita.
Col passare degli anni Piero vedrà le cose andare in un modo diverso da come si aspettava, arrendendosi alla realtà senza fare drammi, ma lavorando su quanto di buono costruito nel tempo.

RIFLESSIONI:

Ovosodo è un film che si fa guardare piacevolmente, intriso com'è nell'apparente spensieratezza tutta toscana. Si ride e ci si rattrista per le gesta di Piero, con i ricordi d'infanzia a scandire la sua crescita (dallo storico amico Mirko fino ai pittoreschi personaggi che popolano il suo quartiere), l'incontro con l'ambiente perbene e aristocratico del liceo e le prime uscite trasgressive con Tommaso.
La maggior parte degli attori sono esordienti, cosa che rende il film ancora più diretto.
Non un capolavoro ma una piccola gemma della commedia made in Italy.

Voto: 7

Bez

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.:Titolo: IL TEATRO DEGLI ORRORI - DELL'IMPERO DELLE TENEBRE - 2007
05/02/09 16:16

IL TEATRO DEGLI ORRORI - DELL'IMPERO DELLE TENEBRE - 2007



myspace.com/ilteatrodegliorrori


Esordio per il supergruppo formato da Pierpaolo Capovilla e Francesco Valente (One Dimensional Man), Giulio Favero (ex ODM, ora apprezzato produttore rock) e Gionata Mirai (Super Elastic Bubble Plastic).

"E che esordio!" mi viene da commentare (per non usare qualche altro eufemismo), Dell'Impero Delle Tenebre è un disco oscuro, incazzoso, ubriaco, ma sempre lucidissimo negli intenti, dodici tracce che ci sbattono in faccia il menefreghismo dei nostri giorni ("Tutto ok, c'è la guerra, ma è tutto ok") e ci portano per mano attraverso gli angoli più bui dell'esistenza.

L'atmosfera generale che si percepisce è quella di un'amara constatazione del mondo in cui viviamo, come d'altronde suggerisce il nome del progetto, omaggio al "Teatro delle Crudeltà" ideato da A. Artaud, contraddistinto dalla visione pessimistica del mondo e dall'uso della crudeltà e del grottesco nelle rappresentazioni. In questa messa in scena Capovilla è l'uomo vissuto che urla incazzato le sue storie di amori finiti (Vita Mia) o malati, di bevute colossali (E Lei Venne!), di ideali perduti (L'Impero Delle Tenebre),o quando si tratta di ricordare amici ormai andati (la commovente "La Canzone Di Tom", in un misto di rabbia e rassegnazione.

La svolta de ITDO è l'aver coniugato la violenza di gruppi quali Melvins e Jesus Lizard su tutti e la poetica tipica del cantautorato nostrano, indirizzandosi come già detto su tematiche prevalentemente oscure. Il resto lo fa un'attitudine fortemente indipendente, oltre al più totale menefreghismo del quartetto a qualunque cosa non sia registrare un disco o suonare dal vivo, dimensione in cui i nostri si son costruiti un seguito veramente notevole.

I perchè di tale successo sono da ricercarsi fra i solchi di Dell'Impero Delle Tenebre:
"Maestro?! Maestro...si accomodi, la prego. Possiamo incominciare."
Così si apre Vita Mia, e vengono subito messe le carte in tavola: suoni distorti e taglienti, batteria e basso incedono sicuri supportati da una chitarra apocalittica, mentre Capovilla si confronta con la vita come fosse la sua donna, tra bevute a Parigi e amore a New York fino ad arrivare dritti all'inferno ("ora si che ci siamo!").
Dio Mio è l'amaro racconto di chi sa di averne viste troppe nella vita e l'unico conforto possibile è quello di chi ascolta la tua storia, il giusto crescendo per E Lei Venne!, uno dei capolavori del disco, in cui un Capovilla delirante prende spunto da Baudelaire per raccontare un incendiario amore fatto di pazzia ed esasperazione, un pugno in faccia a tante canzonette d'amore insipide, che al confronto con "non me ne frega niente di dio del demonio dei sacramenti e di te" impallidiscono.
L'atmosfera non si quieta, anzi, Compagna Teresa, altro capolavoro, si snoda su un basso trascinante e su di un crescendo finale che sfocia in uno dei momenti più intensi e violenti (ascoltare per credere), L'Impero Delle Tenebre constata la totale perdita di ideali del ventesimo secolo, come a rimarcare la triste situazione attuale della nostra società. Scende La Notte si fa notare per un ispirato Mirai che disegna riff deliziosi sulla possente base di Favero e Valente, Carrarmatorock! è un'intensa invettiva contro i potenti da combattere appunto con un carro armato "che faccia morire di musica e non di paura", intensa metafora del potere rivoluzionario proprio del rock. Il Turbamento Della Gelosia racconta le paranoie che un po' tutti abbiamo affrontato in preda a gelosia. Per la prima volta riaffiora il rimpianto in Lezione Di Musica, l'impossibile voglia di tornare indietro per ricominciare tutto da zero, ed ecco emergere il ricordo di un amico scomparso: La Canzone Di Tom è struggente nella prima parte e quasi liberatoria nella seconda, altro bellissimo episodio di questo disco, che si conclude con Maria Maddalena, canzone lunga e visionaria, il tema religioso viene preso dal punto di vista della celebre meretrice della bibbia.
L'album si chiude con un eloquente bip da mancanza di segnale.

La trasmissione è finita, è tempo di riflettere.

Voto: 9

Bez

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.:Titolo: THE MILLIONAIRE
04/02/09 11:03

Un film di Danny Boyle
Con: Dev Patel, Anil Kapoor, Freida Pinto, Madhur Mittal.



Jamal Malik è un giovane indiano natio delle baraccopoli che lavora come ragazzo del the in una ditta di telefonia.
Si ritrova all'edizione indiana di "chi vuol essere milionario?" ad una sola domanda dal montepremi finale.
Malik non è un tipo colto, non è uno che ha studiato e quindi il fatto che lui sia arrivato fino a lì tiene col fiato sospeso milioni di persone che si rivedono in lui, ma insospettisce la polizia che lo accusa di imbrogliare.
Jamal Malik racconterà la storia della sua tormentat vita attraverso le domande del quiz, dall''infanzia difficile con la morte della madre, ai furti e le truffe con il fratello, dall'amore trovato e poi perso, poi ancora perso e sempre in bilico.
Danny Boyle omaggia Bollywood con un film SPETTACOLARE, basato sul libro "le dodici domande", che mostra come vive la società indiana dei bassifondi: attaccata a miti di attori televisivi come modelli, gangster che ingannano bambini per i loro sporchi traffici, ragazzini costretti a vivere attraverso furti e truffe e con la paura costante della polizia, senza scuola ma con l'educazione della strada.
E' proprio l'educazione della strada a far dividere i fratelli Jamal e Malik che si prendono e si ritrovano fino al finale con il riscatto di Salim ad insaputa di Jamal.
Danny Boyle riesce a dare un ritmo sconnesso al film alternando attimi senza fiato e di crudezza a ritmi romantici e lenti, grazie anche alla musica che sinceramente non posso sapere di chi sia visto che è tutta indiana.
Consigliatissimo...per ora il film dell'anno che si merita totalmente le sue 10 candidature all'oscar.

VOTO: 8,5

« A Jamal Malik manca una risposta per vincere 20 milioni di Rupie. Come ha fatto?

A: Ha imbrogliato.
B: É fortunato.
C: É un genio.
D: Era scritto. »

Buck

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.:Titolo: L. LICALZI - IL PRIVILEGIO DI ESSERE UN GURU
29/01/09 13:38

LORENZO LICALZI - IL PRIVILEGIO DI ESSERE UN GURU - 2004
Fazi Editore
188 pagine




Dalla prefazione di Neri Marcorè:
"Ridere convulsamente con un romanzo è quasi un evento. Eppure è proprio ciò che capita prendendo in mano il libro di Licalzi, leggendolo tutto d'un fiato dalla prima all'ultima pagina".

TRAMA:
Il privilegio di essere un guru narra le simpatiche avventure di Andrea Zanardi, irresistibile casanova genovese in grado di spacciarsi come uomo ideale per ogni sua preda, un vero e proprio professionista dell'approccio, forte di una faccia tosta colossale e di una tecnica praticamente infallibile affinata nel tempo.
Quando però Andrea conosce Maria, cultrice di filosofie orientali e vegetariana convinta, si ritroverà costretto a diventare, o perlomeno farle credere di essere, la persona più spirituale del mondo per conquistarla.
Questa doppia vita di Andrea naturalmente porterà ad episodi assurdi, grazie anche alla presenza di personaggi esilaranti come il paninaro Ditasudicie e il suo amico Saro, oltre ad una coppia taoista frequentata da Maria.

In questo romanzo Licalzi prende di mira con ironia molti luoghi comuni e la moda delle religioni orientali, soprattutto per il modo nel mondo occidentale vengano "rivisitate" generando inevitabilmente paradossi e incoerenze.
Un lavoro che si fa leggere senza il minimo problema, coinvolgente ed esilarante in una scrittura leggera e divertente, un libro che a mio parere ha raccolto meno di quel che merita, consigliato sicuramente a tutti i maschietti, al gentil sesso consiglio di leggerlo senza troppi pregiudizi sugli uomini (una mia ex dopo averlo letto ha sentenziato: "Non ho parole.", così da goderselo in pieno.

VOTO: 8,5

Bez

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.:Titolo: TOP/FLOP DISCHI 2008 by BEZ
24/12/08 15:12

TOP&FLOP ALBUM 2008


TOP:

DOES IT OFFEND YOU YEAH? - YOU HAVE NO IDEA WHAT YOU'RE GETTING YOURSELF INTO



L'album più fresco di questo 2008, una frullato di rock ed elettronica ad alto voltaggio per dieci tracce tutte da gustare!
Se si tratta di una meteora lo sapremo col tempo, ma la sensazione è che queste nuove generazioni non siano poi tanto male.

AC/DC - BLACK ICE



Per un gruppo nuovo che entra c'è n'è uno vecchio (o meglio storico) che torna in pompa magna, consapevole delle folle oceaniche pronte ad osannare il verbo del rock: AC/DC vuol dire certezza, certezza di un prodotto di ottima qualità, certezza di non restare delusi, insomma la certezza della vecchia scuola (che, diciamolo, no sballia mai...).
BENTORNATI!

SLIPKNOT - ALL HOPE IS GONE



Uno dei pochi gruppi che ha resisto al tracollo post nu-metal creando uno stile personale e riconoscibile.
I nove mascherati erano attesi al varco dopo un album atipico per melodicità come Vol. 3: The Subliminal Verses, la loro risposta è stata All Hope Is Gone, un lavoro a due volti, brutale e truce da un lato, melodico e passionale dall'altro, come se Corey Taylor avesse due personalità (vista anche la notevole auto-influenza che hanno gli Stone Sour sul singer).


FLOP:

METALLICA - DEATH MAGNETICS



Il ritorno peggiore che i Four Horsemen potessero fare: zero idee, un lavoro praticamente ricalcato su ...And Justice For All. I fan invocavano un ritorno alle origini, peccato che Hetfield&co. non sappiano più fare la musica che li ha resi famosi, se non auto-coverizzandosi...altro non c'è da dire...

GUNS N' ROSES - CHINESE DEMOCRACY



Dunque, capisco che accanirsi contro Axl Rose ormai è uno sport iper-abusato, specie se ci ha messo 17 anni di capricci per fare uscire questo benedetto disco di cui tutto s'è detto negli ultimi tempi. Ora che è uscito e l'ho ascoltato posso dire il temuto elemento industrial c'è, ma più che alle tastiere sia legato all'atmosfera generale dei brani, introspettivi, sofferenti...niente di scandaloso se non si parlasse dei Guns...dove sono finiti gli sboccati figli di puttana che predicavano il mitico sex,drugs&rock'n'roll?!
Il disco ha qualche bella canzone ma l'idea che rimane è che 17 anni per questo prodotto siano un po' troppi...

IRON MAIDEN - SOMEWHERE BACK IN TIME - THE BEST OF 1980-1989



I Maiden sono un po' come dei vecchi zii ai quali vogliamo bene anche se fanno sempre le stesse cose, questione di gusti, tra poco saranno 35 le candeline da spegnere sulla torta per la band britannica.
L'inutilità di questo disco sta nel fatto che sia un best of, per la precisione il quarto...ora, io vorrei sapere a chi cazzo è venuta l'idea, spero non ai Maiden perchè non hanno di certo bisogno di far soldi così!
Non me ne vogliano i fan, ma già da Seventh Son Of A Seventh Son in poi gli album sono praticamente delle raccolte, se le note son 7 per forza alcuni riff saranno un involontario auto-plagio...
Semplicemente un prodotto inutile.


E il belpaese??!

GREENOUSE EFFECT - AL MIO RISVEGLIO



Non per ruffianeria o perchè siano miei amici, ma i Greenhouse hanno fatto un disco davvero delizioso.
Punto.

JACINTO CANEK - BANDITI



Delle realtà indipendenti questa è una delle migliori! Mischiare metal e tradizione folk mettendoci anche elementi di dialetto veneto non è proprio da tutti, e loro lo fanno pure bene.
Promossissimi!

MOLTHENI - I SEGRETI DEL CORALLO



Il Moltheni della maturità è qualcosa di magnifico, è oltre il solito cantautore malinconico. Moltheni trascrive pagine della sua vita con una facilità disarmante usando allo stesso tempo parole mai banali, trasportando l'ascoltatore verso lidi tranquilli e pacifici dove tutto è etereo.



Ho deciso di non inserire flop italiani essenzialmente perchè siamo talmente pieni di musica di merda che se lanci un sasso a caso 9 su 10 becchi un/a cantante, mi duole ripetermi, di merda.


BUON NATALE/ANNO NUOVO/QUELCAZZOCHEVIPARE A TUTTI!!


Bez

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.:Titolo: LADY VENDETTA (Sympathy for lady vengeance)
24/12/08 10:34

Un film di Park Chan-Wook
Con: Lee Yeong-ae, Choi Min-sik, Lee Seung-Shin, Bae Du-na
2006 COREA DEL SUD



La trilogia della vendetta di Park Chan-Wook si era aperta con mr.vendetta, proseguiva con Old Boy, ed ecco che si chiude con lady vendetta; onestamente ero scettico pensando che dopo già due film sul tema vendetta il regista coreano potesse ancora dare qualcosa di diverso sullo stesso tema al pubblico.
L'idea è semplice: se nei primi due capitoli il protagonista era un uomo, nel terzo la storia si incentra sulla vendetta di una donna, la cui vendetta viene vista più come espiazione dei peccati.

Geum-Ja è una donna che ha passato 13 anni in prigione per aver rapito ed ucciso un bambino, accusata ingiustamente del crimine sconta i suoi 13 anni di prigione meditando la sua vendetta verso il vero assassino.

La trama è semplice e più o meno simile ai precedenti capitoli, ma in questo caso la vendetta non sarà una cosa personale, bensì un fatto di giustizia al di la di quel che è stato fatto all'affascinante protagonista.
Il film passa avanti e indietro nel tempo con dei flashback che inizialmente potrebbero spiazzare lo spettatore, (anche perchè non è che i coreani siano così differenti di viso ed è difficile capire subito i personaggi...ahaha),e passano da dramma a dialoghi grotteschi, da violenza ad ironia, una tipologia di cinema quasi sconosciuta all'occidente.
Park Chan-Wook non lascia mai che la violenza sia fine a sè stessa: se in Old Boy il protagonista usava la violenza per avere delle informazioni, qui la protagonista sa già chi, cosa e perchè, e centellina la violenza in quanto per lei è soltanto una via verso l'espiazione dei suoi peccati.
Meno onirico di Old Boy nella fotografia e nei dialoghi, ha come il precedente capitolo l'elemento neve come simbolo di purezza, candore e rivalsa della vendetta come giustizia, ma mentre Oh Dae Su (protagonista di Old Boy) sporca il candore con il suo sange, Geum-Ja ci si tuffa dentro come a volersi lavare completamente delle sue colpe e dei suoi peccati.

Un film del maestro come sempre imperdibile, a volte bisognerebbe smettere di esportare solo film americani e guardare più alla qualità della pellicola che se non sponsorizzata da registi famosi (vedi Tarantino con Old Boy e di conseguenza Lady Vendetta) correrebbero il rischio di andar perduti.



VOTO: 8,5

Buck

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